Recensione del Saggio:
“La più grande conquista del sapere”
Luigi Leonardo Borello
(1924-2001)
Sacerdote – scienziato – inventore
Nel 1989 il sacerdote scienziato Luigi
Borello, fisico membro dell’Accademia
Tiberina e studioso ben noto nel mondo
scientifico, pubblicava “Come le pietre
raccontano” (1), saggio scientifico
sulla teoria unitaria dell’universo fisico da lui studiata per decenni nel suo attrezzato laboratorio di Varazze.
In esso l’A. asseriva che si può accertare l’unificazione delle forze
fondamentali della Natura e ne indicava la realizzazione sperimentale nella
teoria neutrinica di Cesare Colangeli da lui applicata con la
“Conovisione”, teoria di sua
invenzione, concretizzata tecnicamente nello strumento rilevatore da lui
chiamato “cronovisore”. All’uscita alle stampe del primo saggio scientifico,
nel 1989, don Borello, inviandone copia – omaggio, a mons. Fausto Vallainc vescovo di Alba, suo superiore ecclesiastico
(egli era, a quel tempo, direttore
della colonia elio terapica albese di Varazze) lo informava sui suoi studi ed
esperimenti mirati ad illustrare la teoria unitaria dell’universo fisico.
Il Presule, nella sua risposta, lo
incoraggiava benevolmente, citando il filosofo scienziato B. Pascal, a
proseguire nella sua pregnante ricerca “nella
incommensurabile ricchezza giacente nel
creato”.
Ora, a distanza di poco più di un
decennio – nel frattempo l’A. è prematuramente deceduto il 22 02 2001 a 75 anni
di età – esce postumo un saggio complementare sulla sua innovativa teoria scientifica
titolato “La più grande conquista del Sapere” (2) a cura del fratello Borello
Giovanni;
In questo secondo saggio l’A. aveva
riveduto le bozze, prima dell’infausto decesso e in esso porta altri contributi
all’istanza di fondo già perseguita nel primo saggio, perché – come
auspica un altro fisico Robert Viener – il “padre della Cibernetica” – “L’umanità è in attesa di una nuova sintesi
basilare sulla quale la scienza potrà finalmente e liberalmente operare per
secoli”.
1)
Luigi Borello “Come le pietre raccontano” pag. 214 – Gribaudo
Editore – Cavaller maggiore 1989
2)
Luigi Leonardo Borello “La più grande conquista del sapere” saggio
scientifico pag. 124
a cura di Giovanni Borello rita.nicoli@libero.it
Spazio
materia della radiazione
Nel suo primo saggio, già nel
frontespizio, il prof Borello
annunciava:
“con
la realizzazione della Cronovisione, accertata la reale costituzione dello Spazio, l’origine della Materia della
Radiazione della Vita, è facile dimostrare la base fisica della Memoria e della
Mente”.
Partendo da un’idea del Premio Nobel Albert Einsten, ampiamente recepita
dal fisico Cesare Colangeli nella sua Teoria
Neutrinica (3) che Borello accoglie entusiasticamente e condivide, si può
affermare che qualsiasi materia inanimata
possiede la capacità di “memorizzare”.
Quando qualsiasi forma di energia
colpisce un agglomerato di materia
produce il fotone, che
ha una polarizzazione dinamica e un’altra statica che rimane impressa nelle
materia e che costituisce la traccia
mnesica (o memoria) di ogni evento. Ogni frammento di materia,
esattamente come un essere vivente – ha la capacità di memorizzare gli
eventi, con la differenza di non
disporre di un organo per comunicarne i contenuti. Il problema è: come
decifrare i messaggi custoditi in una struttura priva di senso? Borello legge
nella teoria del Colangeli che c’è una carica elettromagnetica polivalente e multiforme, detta magnetrino
che ha la potenzialità di riattivare le
tracce o memorie registrate o memorizzate in un pezzo di materia,
detto convenzionalmente testimone,
eccitando i magnetrini (polarizzazioni) registrati (contenuti) nel campione
assunto.
In base a queste osservazioni, Borello
già nel 1967 ideò un sistema di “cronovisione
elettronica”, per mezzo della
quale è possibile rilevare in qualsiasi campione di materia (testimone) già
impressionato da uno stimolo esterno acustico, luminoso o termico, tali
memorie, risuscitandone la registrazione mnesica.
Il prof. Borello ha così convalidato la teoria neutrinica dello spazio ed è arrivato a individuare
la base fisica della memoria ed è
praticamente (anche se non amava che glielo dicessero) l’inventore della “cronovisione”, mentre sempre lui ha
portato a buon punto anche lo strumento tecnico cui diede il nome di "cronovisore" ,”in
grado di leggere le tracce registrate e
che sommariamente è qualcosa come “una sonda bidirezionale”, con la quale si
eccita il testimone, collegata a complesse apparecchiature di amplificazione,
mirate a ridestare “la memoria” e prelevando quanto vi è registrato. Allora
sarà possibile vedere sullo schermo di uno oscilloscopio le oscillazioni che
rappresentano le impressioni luminose, termiche o sonore registrate nel “testimone”.
La prematura morte non ha consentito al
prof. Borello di perfezionare la sua sperimentazione e realizzare compiutamente un apparecchio ricevente tipo
televisore. “non siamo ancora in grado – diceva – di chiedere ad un soggetto
(testimone) “che cosa ha visto”, bensì “se ha visto o sentito questo o quello”
fornendo ad esso delle impressioni primitive, a noi note e cercando delle
conferme”. Così afferma lo scienziato negli appunti pubblicati sotto il titolo
“La più grande conquista del sapere”
(pag. 108).
Una difficoltà – e non ultima per la sua
coscienza – fu che la lettura di ciò che “le pietre raccontano” avrebbe potuto
implicare “rivelazione di segreti” importuna e indesiderata per la
“privacj” di qualcuno.
Eugenio Fornasari
3)-Colangeli C.
“Materia e Radiazione”. Hoepli – Milano, 1950
Colangeli C.
“Materia, radiazione, gravitazione”
Hoepli Milano, 1954
Si sta
raccogliendo i manoscritti e gli
appunti del prof, Borello e via via che emergeranno notizie o dettagli
importanni saranno inseriti in questo
sito.